domenica 8 febbraio 2009

Da Il Padrino (parte I)

"Io credo nell'America. L'America fece la mia fortuna e io crescii mia figghia come n'americana. Ci detti libertà ma ci insegnai puro a non disonorare la famiglia. Idda avia nu boyfriend, non italiano. Se ne ivano u cinema insieme, tornavano a casa tardi e io non protestavo. Due mesi fa lui l'invitò in macchina conn'autro amico suo, la fecero bere whisky e poi cercarono di approfittarsi di lei. Lei resistette. L'onore lo mantenne. Iddi la pestarono come un animale. Quando arrivai all'ospedale la sua faccia faceva paura, la mascella era rotta, l'aviano cusuta cu fil di ferro e neanche chiangere poteva, tant'era o male. Ma io chiangeva, povera figghia mea, ca a luce era degli occhi miei, bellissima era... non sarà cchiù bedda come prima (Pausa. Piange. Gli portano un bicchierino di liquore) M'avite a scusare. Andai alla polizia da buon americano, i due furono pigghiati e processati. O giudice li condannò, ma non avìano precedenti e ci dette la condizionale, sospensione della pena, li fece uscire nello stesso giorno. Io restai dint'a chell'aula come un fesso e quei due bastardi mi ridevano in faccia. Allora dissi a mia moglie: per la giustizia dobbiamo andare da Don Corleone!"

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